Label e packaging: due strumenti tramite cui catturare l’attenzione del nostro target di riferimento. Attraverso soluzioni creative e personalizzate, i prodotti prendono vita, diventando ambasciatori del Brand: ne trasmettono la filosofia, ne veicolano i valori, ne stabilizzano l’immagine sul mercato.
Una label non è più semplicemente un’etichetta, ma si trasforma in un qualcosa di memorabile, in grado di restare impresso nella mente del nostro cliente e condurlo in fase di acquisto del prodotto.
Attualmente molte label sono incentrate su illustrazioni: simpatiche o seriose, dai colori sgargianti oppure opachi, le illustrazioni portano la nostra label ad avere un’aspetto più contemporaneo. Le illustrazioni possono essere declinate su altri formati (ad esempio flyer e brochures, social Adv, ma anche su portachiavi!) concorrendo a creare una Brand identity stabile e duratura.
E così, bottiglie, scatole, barattoli, confezioni, borsine si vestono di emozioni, diventano, attraverso etichette dedicate, manifesto della filosofia dell’azienda; i packaging raccontano storie di qualità e creatività. A volte, più importanti del prodotto stesso nel trasmettere i valori del Brand.
Fattore fondamentale per una label che si rispetti è la scelta della carta: niente infatti valorizza un prodotto come una carta (o cartoncino) adeguata, dal senso tattile e gusto visivo appropriati.
Grazie alla collaborazione con diversi tipografi, siamo in grado di fornire un ampio ventaglio di proposte, mettendone in luce al cliente le caratteristiche. Non tralasciare questa fase della progettazione è elemento fondamentale per rendere ogni nostra label unica e inimitabile.
Oltre alla carta, l'etichetta può essere impreziosita da una serie di lavorazioni che ne amplificano la percezione.
Molto attuale risulta essere l’attenzione per l’ambiente, che applicata a etichette e packaging ha spinto la ricerca verso modelli sempre più ecosostenibili. Carta e plastica riciclata si sono imposti come nuove possibilità per la creazione di label e packaging moderni e eco-sostenibili.
Ogni nostra etichetta, ogni nostro packaging, sono frutto di un sapiente ascolto, studio e progettazione. Le fasi che ne caratterizzano la realizzazione possono essere così riassunte:
Grazie alla rete di collaboratori costruitasi negli anni, siamo in grado di coprire l’intero processo produttivo, dalla prima e più acerba idea alle illustrazioni, fino alla stampa e declinazione social con animazioni e campagne dedicate.
Sin dall’alba dei tempi, gli alimenti venivano consumati velocemente e localmente, senza la necessità di trasporto o di mantenimento per lunghi periodi. Il packaging era utilizzato nella sua funzione primaria, ovvero quella di contenere le simili tipologie di alimenti. Nei millenni, la scoperta di nuovi materiali rese possibile la creazione di involucri che avevano come funzione principale la salvaguardia delle proprietà nutritive degli alimenti.
Le prime tipologie di packaging sviluppatesi durante la rivoluzione industriale furono scatole di latta, in quanto più adatte alla conservazione rispetto ad altri materiali come carta e cartone, di cui si faceva un utilizzo ancora limitato.
Nei primi decenni del 900 si capì che la confezione di un prodotto (il suo packaging, o la sua label) può diventare Brand Ambassador, ampliandone la funzione primaria e aprendo così considerevolmente il raggio d’azione dei designers.
Fino alla Prima Guerra Mondiale, label e packaging rimasero però appannaggio di prodotti d’elite, a causa del loro costo eccessivo. Solo dal primo dopoguerra, l’utilizzo di materiali come il vetro stampato, lattine e cellophane diventò alla portata di tutti, e quindi utilizzabile per ogni tipo di beni di consumo.
Etichette e packaging come li conosciamo oggi si impongono però durante il periodo della grande depressione, quando l’ascesa della Cultura del Supermarket fece da cornice ideale all’introduzione di contenitori dai colori sempre più accattivanti (e a volte aggressivi), perfetti testimonial non più di un prodotto ma di un Brand.
È negli anni 30 in America che il packaging viene considerato per la prima volta per la sua reale apparenza, grazie al lavoro di designers come Raymond Loewy. Si inizia a parlare di packaging e label come di un nuovo venditore inanimato, detto anche Silent Salesman.
Sin dalla seconda metà dell’800, Campari si presenta come un alcolico della tradizione italiana, fatta di grappe e vini, che ha saputo mutare l’aspetto pur mantenendo un’anima tradizionale, grazie a grandi pubblicitari come Fortunato Depero, Leonetto Cappiello e Marcello Dudovich.
Campari soda, lanciato nel 1932 e supportato da una storica campagna pubblicitaria, rivoluzionò la percezione del Brand eliminando il rito della bottiglia (e dell'etichetta) e proponendo una confezione monodose, dalle forme di un calice rovesciato (eccezionale espediente per richiamare la tradizionale fruizione della bevanda). Ne risulto un packaging tanto innovativo da essere inserito nell’albo “Disegno italiano, forma, progettazione e produzione” del 1979.
Oggi le label e il packaging in generale sono infinitamente più sofisticati ed elaborati che in qualsiasi altro periodo della storia, e la loro importanza è tale che nessun Brand che si rispetti può farne a meno.